Per ottenere un prestito è fondamentale dimostrare di poter onorare il debito, disponendo di entrate sufficienti per pagare puntualmente le rate e potendo vantare un passato da buoni pagatori. Oltre alle indispensabili valutazioni su reddito, contratto di lavoro, stipendio mensile ed entrate previste, le banche e le finanziarie prendono, infatti, in considerazione la situazione passata del cliente che necessita di un prestito o di un mutuo e per fare ciò attingono ai dati conservati nelle Centrali Rischi.
La Banca d'Italia ha istituito una propria centrale rischi e ricordiamo che ne esiste anche una interbarcaria nella quale convergono dati sui pagamenti con assegni e carte di credito. Accanto alle banche dati pubbliche vi sono numerosi Sistemi di Informazioni Creditizie gestite da società private, pensiamo ad esempio alla CRIF che è una delle più popolari.
Le banche e finanziarie inviano pertanto informazioni relative ai propri clienti a grandi database ai quali successivamente attingono per stilare la posizione creditizia di coloro che richiedono un prestito o un mutuo, valutandone la regolarità nei pagamenti passati. Questa è indubbiamente una forma di tutela per i creditori, ma può diventare un grande ostacolo per i richiedenti un prestito che in precedenza abbiano avuto qualche problema nell'onorare gli impegni assunti.
A beneficio di coloro che sono stati inseriti nella lista dei "cattivi pagatori" ricordiamo però che i dati vengono conservati per un determinato periodo di tempo (crescente in base ai mesi di ritardo nel mettersi in pari) e di conseguenza regolarizzando la posizione e mantenendo una certa regolarità nei pagamenti l'evento critico verificatosi in precedenza viene cancellato.
Ricordiamo, inoltre, che vi sono particolari tipi di prestito che possono essere richiesti anche dai "cattivi pagatori" in ragione delle solide garanzie richieste, ad esempio la cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
|